Per mitigare il rischio sismico in un edificio e prevenire danni causati da terremoti, è essenziale considerare una serie di interventi antisismici. Questi interventi diventano obbligatori per edifici di rilevanza strategica o di pubblica utilità, come ospedali, scuole e palazzi governativi. In questo articolo, esploreremo approfonditamente le diverse strategie per l’adeguamento sismico degli edifici, tenendo conto dei seguenti aspetti chiave:
Scelta degli interventi antisismici adeguati
La selezione degli interventi antisismici più appropriati dipende da vari fattori, tra cui:
- Tipo di costruzione: se l’edificio è ad un solo piano o multipiano.
- Tipo di struttura portante: se la struttura è in muratura, cemento armato o legno.
- Fondazioni: il tipo di fondazioni su cui poggia l’edificio.
- Zona sismica: la classificazione sismica dell’area in cui si trova la costruzione.
- Contesto: l’ambiente circostante dell’edificio.
È fondamentale consultare un esperto tecnico che possa condurre indagini diagnostiche e prove di laboratorio per orientare la scelta degli interventi più adatti.
Differenza tra miglioramento e adeguamento sismico
È importante distinguere tra miglioramento sismico, mirato a incrementare la sicurezza antisismica, e adeguamento sismico, finalizzato al raggiungimento dei requisiti di sicurezza imposti dalla legge in base alla zona sismica. L’adeguamento sismico è obbligatorio per garantire la sicurezza dell’edificio.
Principali tipologie di interventi antisismici
Esaminiamo ora le principali strategie di interventi antisismici:
- Consolidamento delle murature – Le murature possono subire cedimenti a causa di deficit strutturali e agenti atmosferici. È pertanto necessario rinforzare solai e pareti, sia portanti che non, mediante l’uso di materiali come intonaci fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP), fibre di carbonio o di vetro, malte e resine termoindurenti.
- Rinforzo di strutture in cemento armato o lignee – Errori di calcolo, usura e sollecitazioni possono indebolire travi in legno, cemento armato, pilastri e colonne. Le fibre di carbonio sono ampiamente utilizzate per il rinforzo di queste strutture, grazie alla loro leggerezza e facilità di applicazione.
- Rinforzo strutturale dei solai – L’impiego di connettori consente di sovrapporre una sottile soletta, spesso in calcestruzzo con rete elettrosaldata, alla struttura esistente, aumentandone la resistenza sismica.
- Dispositivi antisismici – Esistono diversi dispositivi, tra cui i dissipatori di energia, gli isolatori sismici e i giunti struttural, che contribuiscono a ridurre il rischio sismico per la costruzione.
- Consolidamento geotecnico – Il miglioramento dei terreni di fondazione è cruciale quanto il rinforzo strutturale per garantire la sicurezza antisismica dell’edificio.
In conclusione, la riduzione del rischio sismico in un edificio richiede una valutazione accurata e la scelta oculata degli interventi antisismici. La consulenza di esperti e la comprensione delle diverse strategie disponibili sono fondamentali per preservare la sicurezza strutturale in zone sismiche.